Un sito è accessibile quando è progettato e sviluppato per essere utilizzato da qualsiasi persona, a prescindere dalle sue caratteristiche psicofisiche e dal dispositivo che usa.
Per garantire questo, esistono standard e linee guida. Quelle più note per l’accessibilità web sono le WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) definite dal W3C (World Wide Web Consortium).
Al momento, la versione più recente e rilevante delle WCAG è la 2.2, ed è già in avanzato stato di sviluppo la versione 3.0.
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L’accessibilità dei siti web: perché ora?
L’accessibilità dei siti è uno degli elementi fondamentali dell’Esperienza Utente (User Experience o UX). Permettere un’esperienza di navigazione fluida a tutte le persone, a prescindere dalle loro diversità, aumenta il traffico e, spesso, è l’elemento che garantisce il successo o meno di un sito.
Un’Esperienza Utente positiva è, inoltre, un fattore che i motori di ricerca premiano, migliorando potenzialmente le prestazioni di un sito nei risultati di ricerca ed è misurata dai Core Web Vitals di Google.
L’accessibilità come obbligo
Oggi, però, il tema dell’accessibilità assume un rilievo maggiore a seguito dell’entrata in vigore dell’EAA (European Accessibility Act) 2025, recepito e attuato in Italia con il Decreto di attuazione emanato dal Governo italiano e scaricabile qui in pdf.
La legge europea diventa vincolante per tutti i paesi membri e interessa milioni di siti. Tutti gli operatori economici e tutti i prodotti e i servizi digitali sono soggetti in qualche modo all’Accessibility Act, se non altro per quanto riguarda i siti web e la comunicazione digitale: l’unica deroga totale è riservata alle microimprese.1
La normativa prevede sanzioni per chi non è in regola e le cause legali relative all’accessibilità dei siti web sono in aumento in tutto il mondo. Rendere il proprio sito accessibile, dunque, è un obbligo a cui non ci si può più astenere di assolvere.
L’accessibilità come opportunità e impegno
Oggi un numero sempre maggiore di persone si aspetta siti web accessibili e facili da navigare e penalizza quelli che non lo sono, abbandonandone la navigazione. Questo può comportare perdite economiche, soprattutto per i siti di e-commerce.
Inoltre, siti non accessibili hanno un’influenza negativa sulla reputazione del brand. L’accessibilità è, come abbiamo detto, un elemento fondamentale per l’Esperienza Utente. Se il sito non è accessibile, questo si riflette sull’immagine che il brand vuole trasmettere. Significa, in altre parole, che il brand non si cura del proprio pubblico.
Ma c’è di più. Creare siti accessibili e usabili da chiunque significa accogliere le molteplici diversità di cui le persone sono portatrici. Significa rimuovere le barriere digitali di accesso. Ed è, in definitiva, un impegno a rendere internet un posto migliore.
L’accessibilità dei siti web: chi è responsabile e chi certifica?
Sulla responsabilità dell’accessibilità, la normativa è chiara:
La responsabilità dell’accessibilità del sito è a carico della proprietà del sito
È, dunque, chi ha la titolarità del sito che deve preoccuparsi che venga sviluppato seguendo i criteri di accessibilità.
La proprietà del sito deve anche dichiarare quali sono le azioni intraprese per rendere il sito accessibile. Nella Dichiarazione di accessibilità, pubblicata sul sito, occorre scrivere quali sono le misure prese per rendere il sito accessibile e qual è l’impegno per il futuro.
In pratica, non esiste un vero e proprio organo di certificazione. Possiamo considerare la Dichiarazione di accessibilità una sorta di autocertificazione.
Cosa si può fare per rendere il sito accessibile?
Per chi ha la proprietà del sito, il primo passo è chiedere a chi crea il sito di svilupparlo seguendo le regole dell’accessibilità e verificare che abbia rispettato le ultime linee guida WCAG.
Per chi crea siti, una buona pratica è sviluppare le competenze in materia di accessibilità o affidarsi a un servizio professionale specializzato.
Ci sono, poi, diversi strumenti per controllare l’accessibilità di un sito, che sono gratuiti e usabili da tutti. Come, per esempio, l’estensione per Chrome Lighthouse, il test PageSpeed, sempre di Google, WAVE, Userway, solo per citarne qualcuno.
E, infine ci sono i plugin che si possono installare direttamente nel proprio sito WordPress.
Ally, la soluzione di Elementor per aiutare a migliorare l’accessibilità dei siti internet.
La missione di Elementor è quella di supportare chi crea siti con strumenti utili a migliorare il loro flusso di lavoro. Oltre al più famoso Site Builder (anche chiamato Page Builder o Editor), ha sviluppato altri plugin tra cui Ally, dedicato al tema dell’accessibilità.
È un plugin che è possibile scaricare liberamente dal repository di WordPress e funziona con qualsiasi configurazione di WordPress, quindi è indipendente dall’uso del Site Builder di Elementor.
Ally non solo ti aiuta nell’identificazione dei problemi di accessibilità, ma offre una guida passo a passo per la loro risoluzione! E, con un piano a pagamento, ti dice anche come risolvere i problemi, ti offre le possibili soluzioni e le applica con un clic.
Ovviamente, come abbiamo detto prima, Ally NON certifica che il tuo sito è a norma di accessibilità, ma ti fornisce gli strumenti e le soluzioni per renderlo più accessibile.
Le principali funzionalità di Ally
1. Ally Assistant
È la funzionalità che ti permette di scansionare qualsiasi pagina del sito per individuare oltre 180 violazioni dell’accessibilità in base alle WCAG 2.1 AA.
Dopo la scansione, ti spiega in modo chiaro quali sono i problemi e ti suggerisce correzioni guidate passo dopo passo per testo e codice.
Nella bacheca del plugin troverai anche una barra che traccia i progressi e ti dà una visualizzazione chiara di quanti problemi sono ancora da risolvere.
2. Widget di usabilità
Sul lato frontend, Ally ti offre un widget che puoi personalizzare in base al look&feel del brand e del sito, e che consente a chi visita il sito di personalizzare la navigazione: regolazione della dimensione del testo, del contrasto, della spaziatura, della dimensione dei caratteri, delle modalità di colore.
Offre anche opzioni per la navigazione da tastiera, la funzione metti in pausa le animazioni, quella per evidenziare i link o nascondere le immagini e altro ancora.
3. Generatore di dichiarazioni di accessibilità
Come abbiamo visto, la certificazione dell’accessibilità di un sito è nei fatti una autocertificazione e viene fatta attraverso la Dichiarazione di Accessibilità.
Ally ti permette la creazione con un clic di una dichiarazione di accessibilità che potrai pubblicare sul tuo sito e segnalare nel widget di usabilità.
Il testo è precompilato MA è totalmente personalizzabile e modificabile prima della sua pubblicazione.
Le slide dell’evento online
- Per microimpresa si intende un’impresa che occupa meno di 10 persone e realizza un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di EUR ↩︎